L'ottima adattabilità ai nostri ambienti e alle condizioni colturali difficili, rende la varietà dei nostri grani antichi, adatta ai sistemi di coltivazione a ridotto apporto di mezzi tecnici. Inoltre oltre alla semina autunnale è possibile effettuare una semina tardiva in primavera in quanto la pianta dimostra una notevole resistenza alla siccità. La semina tardiva, non a caso si parla di grani "marzuoli", permette di inserire la coltivazione di questo grano come intercalare in rotazione anche con altre colture. Si inizia con un aratura esti-va del terreno von una profondità di 30 cm. Circa, all' inizio dell' autunno dopo le prime piogge, si effettua un primo ripasso con l' estirpatore per eliminare i residui vegetativi e arieggiare il terreno, fino ad arrivare ad un secondo ripasso con erpice a disci e/o vibrocoltivatore per l' affinamento delle zolle prima della semina. Una volta completate tutte le lavorazioni del terreno, si procede con la semina e successiva somministrazio-ne del concime di fondo, fino ad arrivare agli inizi della primavera per un secondo intervento di concimazione ed eliminazione delle erbe infestanti con rastellatori dove dovesse servire.

La trebbiatura
La trebbiatura, conclude il ciclo di un anno di lavoro , attese e investimenti. Ai primi di Luglio, inizia il periodo della raccolta, in cui le spighe di grano si piegano sotto il loro peso. All'occhio, l'evidenza sensibile, si associa l'analisi di laboratorio: viene prelevato un campione dal campo, circa 500 grammi, e si analizzano indurimento del chicco e tasso d'umidità. L'ultimo è il dato più importante: chicchi maturi al punto giusto non sviluppano muffe e marciumi e producono farine naturalmente buone . Se il responso è positivo, si può dare inizio alla fase della raccolta meccanica del grano o meglio la mietitrebbiatura. la quale consiste nella separazione della granella del frumento, dalla paglia e dalla pula mediante apposito processo.